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Hosting? Si Grazie!

Immagine del redattore: Studio WebAliveStudio WebAlive

In informatica si definisce hosting (dall'inglese to host, ospitare) un servizio di rete che consiste nell'allocare su un server web nelle pagine web di un sito web o di un'applicazione web, rendendolo così accessibile dalla rete Internet e ai suoi utenti.

Tale "server web", definito "host", è connesso ad Internet in modalità idonea a garantire l'accesso alle pagine del sito mediante il web browser dell'host client dell'utente, con identificazione dei contenuti tramite dominio ed indirizzo IP. Il servizio può essere gratuito o a pagamento, tipicamente a qualità maggiore nel secondo caso.


Pur essendo possibile ospitare il proprio sito web su un server o spazio FTP all'interno della propria infrastruttura, è prassi che ci si rivolga ai servizi forniti da imprese specializzate: provider, data center, società di telecomunicazioni, etc.




Tipologie di HOSTING:

I servizi di hosting si possono suddividere in tre classi di base: gli hosting gratuiti, quelli a pagamento e quelli infrastrutturali, che sono una sottocategoria dei secondi.



Hosting gratuito

È in genere offerto dagli Internet Service Provider (ISP), come servizio elementare, in previsione di un passaggio a quello a pagamento. In molti casi si tratta di un servizio di natura promozionale mirato ad incoraggiare l'utente ad acquistare i servizi più avanzati, essendo quelli gratis estremamente basilari, oltre che inadatti a sostenere un flusso di visitatori consistente.


Un hosting gratuito include solitamente:

  1. una o più caselle di posta elettronica;

  2. un certo quantitativo di spazio web, spesso con l'obbligo di banner pubblicitario;

  3. un database;

  4. un pannello di gestione dei servizi, tipo cPanel.

Tra gli svantaggi dell'hosting gratuito, rispetto a quello a pagamento, vi sono:

  1. l'indirizzo del sito ospitato che coincide, in massima parte, con il nome dell'Internet Provider che lo ospita;

  2. prestazioni tecniche poco performanti (molto spesso, per esempio, è possibile pubblicare soltanto siti statici scritti in linguaggio HTML);

  3. mancata garanzia del servizio (con il rischio quindi che i siti "ospiti" possano non essere attivi per un determinato periodo di tempo);

  4. una larghezza di banda contesa tra numerosi utenti.


Hosting a pagamento

Esiste un grande ventaglio di offerte, in funzione dell'uso che si vuole fare del sito web: le offerte disponibili sul mercato permettono di solito di ospitare siti di qualsiasi tipo, a patto che non sovraccarichi il server in uso (cosa che avviene per troppi visitatori nel breve periodo o errori negli script dei siti).


I siti statici in questo contesto sono basati esclusivamente su HTML / CSS / JS, sono modificati di rado e costringono l'utente che volesse fare modifiche ad alterare il markup HTML a mano: i siti dinamici, al contrario, godono dei vantaggi offerti da CMS, quali Joomla! e WordPress, ed offrono editor integrati, widget e facilitazioni varie.


Un servizio tipico, per un sito statico, può tra l'altro comprendere:


  1. registrazione o trasferimento di un nome di dominio;

  2. da uno a infiniti indirizzi di posta elettronica, associati a diverse caselle di posta (POP3) oppure ad una sola (alias e-mail);

  3. filtri antispam ed antivirus;

  4. un determinato quantitativo di spazio web;

  5. gli strumenti adatti alla gestione delle pagine, quali file manager, prototipi, FTP, contatori di accesso, ecc.;

  6. una quantità di banda mensile adeguata per il traffico generato dal sito.



Un servizio tipico, per un sito dinamico può comprendere, oltre a quanto già citato:


  1. il supporto ad uno o più linguaggi di scripting, come ad esempio PHP, Python, o ASP;

  2. il supporto ad un database on-line, come ad esempio MySQL o PostgreSQL;

  3. servizi di statistiche e analisi del traffico, come ad esempio il software libero Webalizer o il più moderno Piwik;

  4. L'hosting si differenzia anche in base al tipo di spazio che viene messo a disposizione:

  5. un server dedicato (ovvero un server web che ospita un unico sito web);

  6. un server condiviso (ospita una pluralità di siti sul medesimo server);

  7. un cloud hosting;


Gli spazi venduti su server condiviso possono essere frazionabili o meno a seconda che permettano di ospitare un solo dominio o più domini.

Quanto alla banda mensile messa a disposizione, alcune offerte di spazio web prevedono bande illimitate.

L'hosting si differenzia anche in base alla piattaforma, cioè al sistema operativo installato sul server: Windows o Linux.

Uno dei vantaggi indiretti derivanti dall'uso dei siti statici rispetto ai dinamici, di fatto, è legato alla loro "immunità" a falle di sicurezza informatica a cui, invece, gli hosting che ospitano siti dinamici o con CMS sono soggetti.


Hosting infrastrutturale

Non esiste solo il web hosting per così dire "tradizionale"; i data center, nell'ambito delle logiche di cloud computing, possono anche mettere a disposizione un'intera infrastruttura di rete sotto forma di servizio di host network (managed network) implementato e fornito in logica IaaS (infrastructure as a service). Pertanto, il cliente può dotarsi di risorse hardware di rete e software (sistemi operativi e applicativi), configurate come desiderato, come se fossero di sua proprietà.


Tipicamente, i server sono virtuali ma possono anche essere impegnate intere macchine pagando semplicemente il relativo canone: rientrano in questa categoria di servizi i cloud ad esempio di Amazon AWS e Google Cloud.


Vi possono essere due scenari:

  1. L'infrastruttura in hosting è solo una parte di quella complessiva che è quindi formata anche da risorse fisiche installate presso la sede del cliente; naturalmente quella in hosting è connessa, in una logica di rete integrata, a quella installata che, normalmente, supporta il Primary Domain Controller;

  2. L'intera e unica infrastruttura formata da server, storage, switch, firewall, ecc. è acquisita come servizio in hosting, pertanto il cliente deve unicamente interfacciarsi (attraverso un router e, se necessario, uno switch o anche un hub-nei casi minimali-installati in sede) con i client, spesso ridotti a semplici terminali (in questi casi anche le "immagini" dei dispositivi client sono ospitati in cloud). Ovviamente, i sistemi operativi lato server e gli applicativi di rete sono installati sull'infrastruttura in hosting, e anch'essi sono forniti come servizi.


Tutte le attività sistemistiche così come l'assistenza, le metodologie di sicurezza, la protezione e conservazione dei dati, fanno parte integrante del servizio.


In pratica, mentre nell'housing i mezzi fisici sono di proprietà del cliente, in questa forma di hosting (meglio, di cloud computing) le risorse (ma non i dati) sono di proprietà del fornitore che li eroga sotto forma di servizio, come se fosse una sorta di affitto.


I vantaggi per l'utilizzatore sono: eliminazione dei costi associati all'hardware e al software, continuità operativa degli apparati garantita, disponibilità di materiali mantenuti costantemente aggiornati, scalabilità immediata ed estremamente semplice da configurare, garanzia dell'accesso da ovunque e reperibilità dei dati, eliminazione delle spese di alimentazione elettrica e simili nonché di protezione fisica e logica.


Gli svantaggi sono: difficoltà "psicologica" ad accettare che le proprie informazioni non siano più residenti solo in azienda, inefficienze operative nel caso di connessioni lente.


Un player, a livello mondiale, che offre infrastrutture IT, anche estremamente complesse, erogate come servizi tariffati in funzione dell'utilizzo, è Amazon.



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